«Il Mater Olbia? Un’operazione colonialista» Caminera Noa annuncia una mobilitazione per il 17 giugno. di Daniela Piras


Una mobilitazione contro  un’operazione definita “di stampo colonialista” quella che stamattina, a Cagliari, è stata annunciata nella conferenza stampa organizzata dal soggetto politico “Caminera Noa” .  La manifestazione è fissata per domenica 17 giugno a partire dalle 11 sull’orientale sarda, davanti alla struttura dell’ospedale finanziato da Qatar Foundation, Fondazione Gemelli e Regione Sardegna, la cui apertura è programmata entro il 2018.

«Una protesta nata per fronteggiare quello che si presenta come la più colossale operazione coloniale degli ultimi trent’anni» hanno spiegato i due portavoce, Giovanni Fara e Alessia Etzi, che stamattina con il rappresentante del sindacato Usb, Enrico Rubiu, hanno presentato e illustrato le ragioni della mobilitazione. Il fulcro di tutto è la contrapposizione tra sanità pubblica e privata, come illustrano i due portavoce: «Vogliamo difendere la sanità pubblica in Sardegna, da una parte infatti assistiamo ad una “razionalizzazione”, portata avanti dal supermanager Moirano, con il conseguente taglio dei servizi e dei posti letto nei piccoli ospedali, e dall’altra  a un finanziamento della sanità privata con i soldi pubblici.» L’ago della bilancia è rappresentato proprio dal Mater Olbia: «I 60 milioni annui che la Regione stanzierà per il Mater potrebbero essere utilizzati per potenziare gli ospedali nei territori – continua Giovanni Fara – tutta l’operazione è legata alla nuova legge urbanistica che, se approvata, permetterebbe di sbloccare, a favore del Qatar, la costruzione di due milioni di metri cubi, su circa 2300 ettari di terre vergini in Costa Smeralda. Il Mater sarebbe semplicemente una contropartita, e non partirà sino a quando il ddl Erriu non avrà il via libera, ecco perché si registra tutta questa fretta di varare la legge sul governo del territorio.»

«In un periodo di forte crisi economica occorre fare attenzione a non cedere alla strumentalizzazione di un certo ambiente politico che, in queste ore, a Olbia, sta avvelenando il dibattito pubblico con insulti e persino minacce» precisano ancora i portavoce di “Caminera Noa”.

L’appello è rivolto a tutti coloro che hanno un’idea diversa di ciò che dovrebbe essere la sanità in Sardegna, si fa leva anche sui pericoli che porterebbe un riordino della rete ospedaliera improntata sui tagli dei servizi  ospedalieri e sulla non tutela dei piccoli presidi a rischio chiusura.
Sassari 12 giugno 2018

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